Io definisco il Campaign Manager come il cuore pulsante del tuo LinkedIn Ads Manager, una piattaforma gratuita che ti consente di avviare e gestire tutte le tue attività pubblicitarie.
Oggi la pubblicità su LinkedIn è diventata uno strumento indispensabile, non solo per generare lead qualificati ma anche per promuovere il personal branding o quello dell’azienda.
Spesso si sente dire che questa piattaforma è costosa, ma posso confermarti che non è affatto così, a patto di conoscerne a fondo i meccanismi interni.
In questo articolo ti guiderò attraverso il processo di creazione e gestione delle tue campagne pubblicitarie su Linkedin, partendo dallo strumento fondamentale: il Campaign Manager.
Accesso e creazione del tuo account su LinkedIn Ads Manager
Per iniziare la tua avventura nel mondo delle LinkedIn Ads, il primo passo è accedere al Campaign Manager.
Personalmente, trovo molto comodo digitare linkedin.com/ads direttamente nella barra di ricerca del browser, un indirizzo che ti reindirizzerà alla homepage delle Soluzioni di Marketing di LinkedIn.
In alternativa, puoi semplicemente cliccare sull’opzione “pubblicizza” che trovi direttamente dal tuo profilo LinkedIn.
Una volta atterrato sulla pagina del Campaign Manager, il processo di creazione dell’account è molto semplice e intuitivo. Dovrai cliccare su “gestisci le tue campagne” e subito dopo su “crea account”.
Durante questa fase iniziale, è fondamentale configurare correttamente il tuo account per evitare problemi futuri. Ti consiglio vivamente di utilizzare il nome della tua azienda come nome dell’account, piuttosto che il tuo nome personale.
Questa semplice accortezza assicura che l’account rimanga un asset aziendale a tutti gli effetti, garantendo piena proprietà e accesso continuo anche in caso di cambi nel team.
Successivamente, dovrai selezionare la valuta con cui intendi operare; nel mio caso, essendo basato in Italia, imposto solitamente l’Euro ma tu potrai scegliere la valuta del tuo paese.
Si tratta di un passaggio cruciale, poiché la valuta predefinita potrebbe essere impostata in dollari e modificarla in seguito non è sempre agevole. Infine, dovrai associare la tua pagina aziendale LinkedIn all’account pubblicitario. Se sei amministratore di più pagine, avrai la possibilità di scegliere quella più pertinente per le campagne che andrai a creare.
La struttura gerarchica delle tue campagne
Una volta creato il tuo account, è essenziale comprendere la struttura gerarchica che governa le campagne pubblicitarie su LinkedIn.
Questa struttura si articola su tre livelli principali: l’account stesso, i gruppi di campagne, le campagne individuali e, infine, gli annunci. Per la mia esperienza, questo aspetto risulta molto simile ad altre piattaforme pubblicitarie, sebbene con alcune sfumature specifiche di LinkedIn.
L’account e i gruppi di campagne per l’organizzazione
L’account è il livello più alto della gerarchia, il contenitore principale che hai appena creato e a cui hai dato il nome della tua azienda.
Subito sotto l’account, troviamo i gruppi di campagne. Io li utilizzo strategicamente per categorizzare e allocare il budget verso specifici insiemi di campagne. Ad esempio, potrei creare gruppi dedicati alla “lead generation”, al “reclutamento” o a strategie di “ABM” (Account-Based Marketing).
Un’altra suddivisione utile che adotto è quella per aree geografiche, se opero su più mercati contemporaneamente.
Sebbene sia tecnicamente possibile impostare un budget e una pianificazione temporale a livello di gruppo di campagne, io di solito preferisco gestire il budget a livello di singola campagna, poiché questo mi garantisce una maggiore flessibilità e controllo sulle performance.
Obiettivi, formati degli annunci, budget e strategie di offerta
Le campagne per definire obiettivi e targeting
Questo è il livello dove l’azione pubblicitaria entra davvero nel vivo.
È qui che definisci il targeting dettagliato per la tua audience, sia a livello demografico che firmografico, e scegli gli obiettivi specifici della campagna.
Do sempre un nome chiaro a ogni campagna, come “test campagna lead B2B”, e la associo a un gruppo di campagne preesistente o ne creo uno nuovo se necessario. LinkedIn ti offre diverse opzioni di obiettivi, a seconda di ciò che desideri raggiungere con la tua pubblicità.
La scelta degli obiettivi determina spesso il 50% del successo della campagna Linkedin e dell’eventuale abbattimento dei costi.
Infatti la maggior parte di persone crede che gli obiettivi siano simili a quelli di Meta, di Google Ads o di Tik Tok, mentre qui i concetti e le conseguenze sono quasi sempre opposte!
Per evitare questi errori macroscopici approfondisci i moduli dedicati nel mio corso online Linkedin Ads.
Gli annunci, la parte creativa della campagna
Infine, all’interno di ogni singola campagna, trovi gli annunci veri e propri. Questo è il livello finale dove puoi dare sfogo alla creatività, creando i contenuti visivi e testuali che verranno effettivamente mostrati alla tua audience target.
Anche in questo caso vanno conosciuti bene i formati più performanti che sono unici e tipici su Linkedin, ricordando che quello che funziona su altre piattaforme non è detto che possa funzionare qui.
Gestire il budget e la strategia di bidding
La gestione del budget è un aspetto cruciale per il successo delle tue campagne.
Puoi impostare il tuo budget su base giornaliera o mensile; io prediligo il budget giornaliero perché mi offre maggiore flessibilità e controllo.
Il minimo è 10 Euro al giorno e si può partire da questo budget soprattutto se è la prima volta (avrai comunque i primi lead su cui lavorare).
Logicamente a livello aziendale si tende poi ad alzare i budget giornalieri, ma ti possono bastare anche solo 400-500 al mese per ottenere i primi risultati.
Inoltre se vuoi usare Linkedin per fare personal branding, grazie alla mia esperienza posso bypassare il blocco di 10 Euro e posso garantirti un certo numero di impressioni in target anche con meno di 4 Euro al giorno.
Costruire la tua audience target con precisione
Il successo delle tue campagne su LinkedIn dipende in gran parte dalla precisione con cui costruisci la tua audience target.
All’inizio della fase di targeting, il Campaign Manager ti mostrerà una stima dei risultati previsti, ma ti consiglio di non dare troppo peso a questi numeri, poiché i dati del mondo reale saranno il vero e unico indicatore delle performance effettive.
Gli attributi demografici e firmografici
Puoi raggiungere la tua audience ideale in diversi modi, combinando sapientemente il targeting firmografico (legato all’azienda) e quello demografico (legato alla persona). LinkedIn offre una vasta gamma di attributi per definire il pubblico:
- Azienda: Qui puoi filtrare il tuo pubblico per settori specifici (ad esempio, servizi aziendali, contabilità, risorse umane, servizi informativi). Hai anche la possibilità di mirare a specifiche aziende per campagne di Account-Based Marketing (ABM), caricando semplicemente degli elenchi in formato Excel per una maggiore facilità. La dimensione e il fatturato dell’azienda sono filtri cruciali per la maggior parte delle aziende B2B, poiché ti permettono di concentrarti sul tuo profilo di cliente ideale (ICP).
- Esperienza lavorativa: Questa, per la mia esperienza, è una delle sezioni più importanti e potenti. Puoi segmentare il pubblico scegliendo tra “funzioni aziendali”, che includono diverse qualifiche professionali in unico reparto e posso essere in seguito pulite con maggior precisione escludendo le qualifiche fuori target.
- Altri attributi: Linkedin è un sistema che a differenze delle altre piattaforme digitali si basa su dati reali e non su segnali. Quindi utilizza sempre e solo i dati reali inseriti dagli utenti come competenze, formazione ecc.
L’importanza delle esclusioni e della dimensione dell’audience
Un errore molto comune che vedo fare è quello di non escludere attivamente i segmenti di pubblico che non sono rilevanti per la propria offerta.
Infatti ho riscontrato che LinkedIn, a volte, tende comunque a mostrare gli annunci a queste categorie se non vengono escluse in modo proattivo. Per essere davvero preciso, devi cliccare su “escludi” e selezionare tutti gli attributi che non rientrano nel tuo target ideale.
Anche la dimensione della tua audience è cruciale. Sebbene un esempio possa portare a un pubblico di circa 6.500 persone, io raccomando generalmente di partire con un pubblico di circa 30.000 persone quando si avvia una nuova campagna. Un pubblico inferiore a questa soglia potrebbe richiedere un ricambio troppo frequente delle creatività pubblicitarie, poiché rischieresti di saturare il tuo target in meno di un mese.
Le audience più piccole, come quella da 6.500 persone, sono invece ideali per le strategie di remarketing, ovvero per raggiungere persone che hanno già interagito in qualche modo con la tua azienda oppure fortemente di nicchia.
La gestione pratica del tuo account pubblicitario
Prima di lanciare le campagne, è fondamentale occuparsi della sezione di fatturazione e della gestione degli accessi all’account.
Configurare il centro di fatturazione
All’interno del tuo account, vai su “impostazioni account” e poi su “centro fatturazione”. Qui dovrai collegare la tua carta di credito, e tieni presente che LinkedIn accetta solo carte di credito verificate, non sono ammessi PayPal o altri sistemi di pagamento online. Questo dashboard ti mostrerà tutte le tue attività di fatturazione, le transazioni degli ultimi 30 giorni e ti permetterà di scaricare le ricevute, che fungono da fatture a tutti gli effetti.
Gestire gli accessi e i ruoli dell’account
Un aspetto cruciale, soprattutto se lavori in team o con consulenti esterni come me, è la “gestione dell’accesso”. LinkedIn Ads Manager offre diversi ruoli con permessi differenti, ed è importante conoscerli per assegnare quello giusto a ogni persona:
- Account Manager: Questo è il ruolo con i permessi più elevati. Una persona con questo ruolo può controllare tutte le impostazioni dell’account, gestire l’accesso degli altri utenti, accedere al centro di fatturazione, scaricare i report e, ovviamente, aggiungere o modificare campagne e annunci. È possibile avere più Account Manager sullo stesso account.
- Amministratore delle Campagne (Campaign Administrator): Questo ruolo consente di aggiungere e modificare campagne e annunci, gestendo quindi il targeting e la creatività. Tuttavia, non ha accesso diretto ai centri di costo e non può vedere o gestire i dettagli della carta di credito.
- Visualizzatore (Viewer): Come suggerisce il nome, questo è il ruolo più limitato e consente solo di visualizzare le campagne e gli annunci, senza poter apportare alcuna modifica.
- Amministratore della Fatturazione (Billing Administrator): Questo ruolo unico è responsabile della gestione di tutti i dettagli legati alla fatturazione. È fondamentale che l’amministratore della fatturazione sia una persona interna all’azienda, in quanto i costi devono essere gestiti direttamente per scopi contabili e fiscali. Io stesso, in qualità di consulente, ricopro il ruolo di Account Manager per i miei clienti, ma raccomando sempre che il ruolo di Amministratore della Fatturazione rimanga in capo all’azienda stessa.
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